Se da un lato vi sono motivazioni tecniche, teoriche, che permettono di distinguere quando l’ancoraggio debba essere realizzato con resina o con malta cementizia, nelle applicazioni pratiche tale limite non sempre è ben definito.
Infatti, entrano in gioco molti altri fattori, quale la compatibilità con i materiali originari, che possono vincolare la scelta dei materiali o più semplicemente problemi di fattibilità esecutiva. Parametri significativi per la scelta del tipo di ancoraggio sono:
- tipologia di substrato
- lunghezza di ancoraggio
- diametro del perforo
- tempi e modalità di posa
- tempi di attesa per la messa in carico dell’ancoraggio
La tixotropia della resina, utile per evitare eccessive dispersioni nei vuoti che caratterizzano le murature storiche, limita le lunghezze di ancoraggio rispetto alle applicazioni in cui l’inghisaggio è realizzato con malte.
La scelta di realizzare un inghisaggio con resina può essere ottimale nel caso in cui si renda necessario limitare il diametro della perforazione: nelle applicazioni con resina deve essere realizzato un foro con un diametro di poco superiore al diametro della barra mentre nel caso di ancoraggi iniettati con malta il diametro del perforo è anche tre volte superiore a quello della barra.
Altro parametro determinante per la scelta del tipo di inghisaggio è il tempo di attesa necessario prima della messa in carico che, in alcune applicazioni, deve necessariamente essere breve: inghisaggi realizzati con resina epossidica hanno un curing time di alcune ore mentre per gli inghisaggi con malta a base cementizia sono necessari 28 giorni prima del raggiungimento della resistenza caratteristica.